SCALO ROMANA: PRESENTATO IL NUOVO MASTERPLAN

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Scalo Romana. Il nuovo Masterplan è stato presentato. Spazio verde ridotto? Ne parliamo nell'articolo.
Scalo Romana: rendering dell'area

Scalo Romana: si parte. Il 31 Marzo è stato finalmente presentato il masterplan della “nuova” Porta Romana. Riflettere sul nuovo progetto Parco Romana nello Scalo Romana significa parlare di tutta la città e di come essa stessa ipotizza il suo futuro nei prossimi decenni. La città di Milano non ha alcuna intenzione di lasciare ad altri lo scettro di area urbana più dinamica del Paese e tra le più interessanti d’Europa. Tra i tanti indizi di questo primato che durerà anche nel dopo-pandemia, c’è la trasformazione urbana, la rigenerazione e i tanti progetti immobiliari.

SCALO ROMANA E IL NUOVO VOLTO DI MILANO


All’interno dell’area l’operazione più sfidante è senza dubbio il villaggio olimpico: nell’area dove c’era lo scalo ferroviario merci di Porta Romana nasceranno le case per gli atleti che poi verranno trasformate in residenze a costi accessibili, oltre che in uffici, case, spazi commerciali e aree verdi.
Il masterplan vincitore è stato presentato durante una seguitissima diretta qualche giorno fa ed a spuntarla è stato il progetto di Outcomist, che vede al suo interno progettisti come PLP di Londra, Carlo Ratti, Diller Scofidio di New York e parecchi altri soggetti. La giuria – composta anche dai neo proprietari dell’area recentemente venduta dalle Ferrovie a Coima, Covivio e Prada – ha scelto un progetto con tanti elementi di indubbio interesse (ad esempio la lunga promenade verde longitudinale alla linea ferroviaria che taglia in due il lotto o la creazione di una nuova area che renda finalmente “piazza” la rotonda di Piazzale Lodi) ma anche con alcune criticità.

SCALI MILANO: ALMENO IL 50% DI VERDE.


In cosa è discutibile questo masterplan? Senz’altro nella scelta delle aree verdi da lasciare a spazio pubblico. L’accordo di programma “Scali Milano” stretto tra la città e la proprietà delle preziose aree abbandonate da valorizzare (Ferrovie dello Stato) è stato sancito al grido di “almeno il 50% di spazio destinato a verde“. E proprio quell’avverbio, “almeno”, doveva rappresentare una sfida. Un punto di partenza e non di arrivo. Il progetto che la giuria ha reputato essere il migliore ha effettivamente il 50% di spazio destinato a verde e questa è una grande opportunità per il quartiere e la città, ma davvero non si poteva fare di più?
Una rapida analisi della proposta evidenzia come si sia scelto di realizzare tanti edifici di dimensioni contenute consumando  con queste edificazioni la metà del suolo disponibile. Un’alternativa poteva essere concentrare le edificazioni ai margini dell’area sviluppando i palazzi in altezza e liberando così spazio per aumentare fino almeno all’80% la superficie pubblica a verde creando un parco/giardino/collina di dimensioni ragguardevoli. Questa scelta avrebbe avuto una serie di vantaggi ulteriori oltre a restituire la possibilità di avere un appezzamento molto più esteso che invece ora è previsto esclusivamente di fronte alla Fondazione Prada (che probabilmente ne farà uno sculpture park).

Creare nuove torri infatti avrebbe stabilito un dialogo col grattacielo già previsto in questa zona, la Torre A2A disegnata da Antonio Citterio che presto vedrà l’avvio dei cantieri. Un conto avere un nuovo cluster di grattacieli come Porta Nuova o CityLife, un conto invece avere un singolo grattacielo di vetro senza un “paesaggio” a legittimarlo, per dirla con Gio Ponti.


Ma c’è un elemento ulteriore, più simbolico e relativo ai Giochi del 2026. Costruendo degli edifici alti, si sarebbero potuti immaginare dei look point pubblici di osservazione in vetta, come si sta sempre più spesso facendo nelle principali metropoli del mondo.

SCALO ROMANA: COME FINIRÀ?


E invece abbiamo un masterplan caratterizzato da edifici a trapezio, corti residenziali e aree verdi probabilmente piccole per essere decisive e cambiare le abitudini dei cittadini. Non resta da vedere se il processo di partecipazione e di coinvolgimento della città, sempre previsto per le grandi trasformazioni urbane, sarà in grado di migliorare questo progetto simbolico e cruciale per la ripartenza post-pandemica.

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