MUSEO DEL NOVECENTO DI MILANO: L’AMPLIAMENTO

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Museo del Novecento a Milano. Presentato il progetto vincitore con il previsto raddoppio degli spazi e una collezione rinnovata.
Museo del Novecento

Museo del Novecento. Volge al termine il percorso di selezione del Concorso Internazionale di Progettazione Novecentopiucento, pubblicato a dicembre 2020 dal Comune di Milano con l’obiettivo di espandere il Museo del Novecento all’interno del Secondo Arengario. Previsto un incremento di oltre 1000 mq di spazi espositivi e l’esposizione di ulteriori 100 opere. Un obiettivo ambizioso in cui architettura, arti visive e urbanistica si mescolano. Inoltre grazie all’aggiunta di nuove opere e percorsi Milano avrà finalmente un grande museo dedicato al contemporaneo e una collezione aggiornata. Ad aggiudicarsi il primo posto – vincendo la selezione tra 130 candidati – è la cordata che vede come capogruppo l’architetto Sonia Calzoni insieme a Pierluigi Nicolin, Ferdinando Aprile, Giuseppe Di Bari e Bruno Finzi.

IL PROGETTO VINCITORE

Come da indicazioni concorsuali, sono duplici le soluzioni presentate per attuare il collegamento tra i due edifici gemelli e creare un senso di continuità architettonica: la prima prevede una passerella aerea posta a quasi 20 metri di altezza e composta da una trave reticolare che costituirebbe un ponte esile e reversibile non impattante sull’assetto urbanistico. Posto al terzo livello dei due edifici, infatti, questo nuovo elemento non spezzerebbe la vista della Torre Martini guardando dall’Ottagono della  Galleria Vittorio Emanuele. “Concepito come una sorta di proscenio, il progetto della passerella presenta un fronte rivolto a piazza Duomo caratterizzato da pareti leggere trasparenti e da una struttura specchiante convessa nella parte sottostante, in grado di riflettere gli scorci e i movimenti della piazza. Il collegamento aereo garantisce un percorso continuo che, superata la sala apicale del primo Arengario, attraversa la passerella per scendere al piano terra delle nuove”, si legge nel testo del progetto.

La seconda soluzione, invece, realizzabile con o senza la passerella, prevede la trasformazione di via Marconi in un atrio esterno del museo in diretto contatto con la città, una piazza-cortile in relazione con piazza Duomo che includerebbe la valorizzazione delle aiuole e aree verdi di piazza Diaz. Una soluzione particolarmente significativa per l’intento di aprire il museo – anche dal punto di vista fisico e architettonico – alla città, proiettandolo nello spazio pubblico e mettendolo a disposizione della comunità. Un museo piazza. Non sarebbe male dunque che le soluzioni si adottassero entrambe tantopiù che essendo la passerella reversibile e considerabile come un pezzo di allestimento difficilmente la Soprintendenza (che ultimamente si è messa a mettere un po’ i bastoni tra le ruote ai concorsi che puntano a migliorare Milano) potrà eccepire.

LA SECONDA TORRE DELL’ARENGARIO DEL MUSEO DEL NOVECENTO: BOCCIONI, BALLA, DE CHIRICO

E ancora a proposito di dialogo con il pubblico, la seconda Torre dell’Arengario ospiterà al piano terra un bookshop e una caffetteria con tavolini, mentre nel mezzanino verrà realizzato un auditorium; i piani museali, disposti su 4 livelli ricavati sopra lo spazio porticato, accoglieranno oltre un centinaio di opere, con un percorso museologico che andrà dagli anni Ottanta fino alle esperienze più attuali. Ai primi due livelli si trovano due sale equivalenti di circa 400 mq, che saranno dedicate all’esposizione di opere di grandi dimensioni, ma anche installazioni su larga scala, eventi e performance; ai due piani superiori, invece, sarà collocata l’opera di un protagonista della scena artistica internazionale che si porrà in dialogo con la Sala Fontana del Primo Arengario, anche per quanto riguarda lo scenario notturno e la visione dall’esterno. 

Tra gli artisti che saranno esposti nei nuovi spazi del Museo del Novecento citiamo tra gli altri Boccioni, Severini, Balla, Sironi, De Chirico e Savinio. Naturalmente seguiremo l’attuazione del progetto impazienti di condurre i nostri gruppi nel nuovo grande Museo del Novecento di Milano. Lo abbiamo già fatto: sarà ancora più emozionante nella nuova struttura!

Stefano Gibilisco

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