Milano Cortina 2026. Le prossime olimpiadi invernali avranno questo scenario: la metropoli lombarda e la perla delle Dolomiti. Pechino 2022 è da poco terminata e adesso è la volta dell’Italia. Con il consueto mix tra grandi aspettative e preoccupazioni per i cantieri da avviare. Inutile nascondere che, un pò come avvenne per Expo 2015, le Olimpiadi del 2022 sono la leva decisiva che Milano deve sfruttare per tornare a correre.
Difficile che in città arrivino ancora 20 milioni di persone. Per contro, per alcune settimane, Milano e Cortina saranno al centro della cronaca sportiva, e non solo, di tutti i media mondiali. Con un evidente ritorno di immagine e, auspichiamo, anche di flussi turistici. Ecco perché l’asse Lombardo Veneto deve assolutamente funzionare.
Molti saranno i cantieri da avviare e terminare a Milano. In ambito sportivo il principale sarà la grande arena, che verrà edificata nel quartiere di Santa Giulia. La struttura sarà polivalente e con una capienza di 16.000 spettatori, diventerà la più grande d’Italia.
Forse però i cantieri che più degli altri cambieranno il volto della città sono quelli intorno allo Scalo di Porta Romana. In quella sede sarà realizzato il villaggio olimpico, futuro campus universitario. La nuova struttura insisterà sui grandi spazi inutilizzati nell’area dell’ex scalo romana e farà da volano alla riqualificazione di tutta l’area. Sono previsti infatti nuovi spazi verdi, strutture ricettive, il futuro campus citato, piste ciclabili. A nord dovrebbe essere realizzata la nuova torre A2A, il primo grattacielo di Milano sud. Mentre poco più a sud, zona Fondazione Prada, sono già in fase avanzata di costruzione uffici, spazi di socializzazione e residenze di nuova concezione.
E ancora è prevista una nuova tramvia che collegherà Santa Giulia con l’aeroporto di Linate, da dove nel frattempo sarà stata aperta la nuova M4. Niente da fare invece per il prolungamento della M5 fino a Monza: non ci sono più i tempi purtroppo. In dubbio anche i prolungamenti della M1 fino a Cinisello verso nord, Baggio verso Ovest. Quattro anni passeranno davvero in fretta.
Non resta dunque che incrociare le dita e sperare che eventi inattesi, endogeni rispetto allo sport, non interferiscano negativamente con i progetti prima e la manifestazione sportiva poi. Ma possiamo confidare nello spirito olimpico: in fin dei conti da migliaia di anni le Olimpadi servivano anche a pacificare l’umanità che si fermava per competere solo in campo sportivo. Vi terremo aggiornati.
Stefano Gibilisco
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