Cordusio: 13 settembre, apre Uniqlo. Piazza Cordusio, il vecchio centro finanziario della città, continua nel suo processo di rinnovamento. Dopo che il 7 settembre 2018 aveva inaugurato lo Store Starbucks, il colosso statunitense del breakfast, adesso è la volta del gigante giapponese del fashion.
E quindi, in attesa dell’inaugurazione del nuovo hotel, il palazzo è ancora in ristrutturazione e dopo mesi di cantieri, la nuova Cordusio dal volto internazionale e del nuovo terziario è quasi pronta!
A noi interessano soprattutto 2 aspetti di questi cambiamenti che coinvolgono la piazza: l’impatto sull’immagine e di conseguenza sul turismo in arrivo a Milano; le evoluzioni sulla rete distributiva metropolitana e sui modelli di comportamento di acquisto.
Per il turismo avere grandi brand multinazionali che arrivano in città e che investono in nuovi punti vendita, in Piazza Cordusio il costo degli immobili al metro quadro è elevatissimo, sono una ulteriore prova di quanto ormai Milano sia trendy. Meta di un numero sempre crescente di visitatori.
Il turismo business, l’unico che a Milano si credeva possibile, è ormai solidamente affiancato dalle altre componenti classiche. I biglietti strappati ai Musei e al Duomo, come pure quelli venduti nei trasporti pubblici, esprimono tutti dati coerenti con flussi crescenti di arrivi. E dunque, anche se la standardizzazione causata dalla globalizzazione è sempre in agguato, Starbucks e Uniqlo sono sintomi e contemporanemaente ulteriori stimoli del turismo crescente.
Per quanto riguarda il commercio, la distribuzione, sono ancora molte le osservazioni che si possono fare. Anni fa l’unico dato rilevante era la chiusura dei piccoli negozi a favore delle grandi superfici. E i grandi sono diventati sempre più grandi. Passando dai supermercati agli ipermercati e poi ai centri commerciali, anch’essi divenuti sempre più grandi e ricchi di offerta.
Poi è arrivato l’on line e gli equilibri si sono ancora rotti. Anche i grandi hanno sentito il fiato sul collo e sono stati minacciati dai nuovi nemici: aperti H 24, globalizzati, con offerte sterminate e prezzi bassi.
Come reagisce quindi il mondo del commercio “off line”, in una città dalla grande tradizione e con un centro storico “invaso” dai negozi come Milano?
A nostro avviso sono 2 i fenomeni che si stanno affermando:
- la nascita di centri commerciali sempre più grandi, eleganti e raffinati ma in zone periferiche, con un’offerta più qualificata e costosa in termini di prezzo.
- lo sviluppo, proprio nelle aree centrali della città, di negozi e catene con prezzi sempre più competitivi e location esclusive.
In entrambi i casi il nemico da battere è la rete. In centro, in cui è difficile arrivare con l’auto, si gioca l’arma del prezzo e della location prestigiosa. La sola visita al punto vendita diventa assimilabile ad una micro esperienza turistica.
In periferia o nell’hinterland, talvolta in contesti urbani meno attrattivi, c’è più spazio e si arriva in auto. Si punta allora al fattore dimensione ma anche ad una maggiore ricerca di eleganza, cura dei dettagli, bellezza delle strutture espositive e delle gallerie commerciali. Con un prezzo medio che risente inevitabilmente degli investimenti fatti.
Sotto questo profilo Uniqlo, player globale dell’abbigliamento, i cui punti di forza sembrano essere un gusto con un tocco di oriente, una spiccata varietà nei colori e una certa ricerca high tech nei capi, sempre con prezzi accessibili, trova naturale la sua collocazione in Piazza Cordusio.
Per contro il bellissimo centro commerciale progettato da Zaha Hadid nel nuovo complesso di City Life, il mega “Centro” di Arese ed i futuri grandi mall in costruzione a Segrate e in zona Mind, ex Area Expo, sembrano confermare la nostra tesi. In altri articoli approfondiremo ancora i temi accennati.
Piazza Cordusio, Starbucks, Uniqlo e City Life vengono normalmente visitati o raccontati nei nostri tour Narciso d’Autore.
Per info clicca qui o scrivi a info@narcisodautore.it.
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