LA LOMBARDIA LA REGIONE PIU’ COLPITA
Coronavirus in Lombardia. Proseguiamo la nostra piccola rassegna dedicata all’emergenza Coronavirus. Noi non abbiamo nessuna specializzazione sanitaria ma, come già accennato, siamo osservatori attenti di questo territorio. Che vogliamo continuare a raccontare anche in queste ore difficili perché a Milano e in Lombardia si svolge prevalentemente il nostro lavoro e la nostra vita.
I casi di Coronavirus in Lombardia, purtroppo, costituiscono la maggioranza di tutti quelli riscontrati in Italia: la nostra regione da sola a ieri, 12/3/2020, con un numero di positivi pari a 8.725 annovera ben il 68% dei casi nazionali pur avendo circa solo il 17% della popolazione italiana.
Questa la fotografia che risulta dai dati del Ministero della Salute più aggiornati. Ecco perchè sono proprio i nostri territori quelli più coinvolti dal fenomeno e dove l’apparato sanitario è maggiormente sotto pressione.
I DATI NELLE PROVINCE LOMBARDE E A MILANO
Se analizziamo il dato per provincia però anche in Lombardia ci sono notevoli differenze. Lodi è sicuramente l’area più colpita con un positivo ogni 205 abitanti. Da qui in effetti è partito verosimilmente il focolaio italiano più importante, con settimane di circolazione del virus sotto traccia. Senza che potesse essere monitorato perchè ancora si riteneva che non circolasse in Italia.
Segue la provincia di Cremona con 1 caso ogni 276 abitanti: la spiegazione sembra molto intuitiva. Cremonese e Lodigiano sono territori confinanti, pianeggianti, privi di reali confini naturali e con intersambi elevatissimi.
Subito dopo abbiamo le province di Bergamo con 1 caso ogni 522 e Brescia con 1 ogni 792. Se per la provincia di Brescia sembra più semplice il collegamento con i casi padani, è la parte meridionale e più vicina al Cremonese la parte in sofferenza, per Bergamo è la Valle Seriana l’epicentro del problema.
Ma con Brescia e Bergamo i problemi si ingigantiscono perchè rispetto a Lodi e Cremona si tratta di provincie molto antropizzate, con oltre 1 milione di abitanti ciascuna. E Milano?
La sua provincia conta oltre 3.250.000 abitanti. E’ quasi un’unica grande conurbazione senza soluzione di continuità che va dal basso Milanese alla Brianza e alla Bergamasca. Il cuore della regione per popolazione e rilevanza economica. In questo caso, fortunatamente, il rapporto scende a 1 caso ogni 2.836 abitanti; in provincia di Monza Brianza si arriva addirittura ad 1 su 6.723.
Insomma per il momento Milano e il suo hinterland sembrano essere molto meno coinvolti delle vicine province pur avendo, in virtù della popolazione, un numero assoluto di casi rilevante e pari a circa 1.150 contagi. Bergamo ne registra circa 2.100, Brescia circa 1.600. Ma su Milano le “difese” dal virus devono essere particolarmente stringenti. Altrimenti i casi di persone ammalate e da ricoverare sarebbero davvero deflagranti per il sistema ospedaliero.
LA DINAMICA DELL’INFEZIONE
Il quadro dunque è davvero complesso. Ma vogliamo concludere con un piccolissimo dato incoraggiante che si evidenzia dal nostro grafico sull’evoluzione del Coronavirus in Lombardia. Se è vero infatti che prosegue in regione l’aumento in valore assoluto dei casi e fatto salvo ritardi e incongruenze nella diffusione dei dati, la progressione del contagio sembra essere lineare e non più esponenziale.
In altri termini se ci immaginassimo l’andamento del numero dei contagiati come una curva a forma di una campana, con all’inizio pochi malati, poi una progressione sempre più veloce dove ogni giorno ha più casi del giorno precedente e poi una stabilizzazione del numero dei casi giornalieri fino a toccare il picco per poi iniziare una curva discendente, è così che normalmente si comportano molte epidemie, sembra che si stia entrando nella fase di decelerazione della crescita del numero dei casi giornalieri. Ogni giorno avrebbe la stessa progressione dei casi del giorno prima. Il treno dell’infezione sarebbe sempre ad alta velocità ma senza nuove accelerazioni.
Questo dato ovviamente dovrà essere verificato dai prossimi dati e vale ovviamente solo per la Lombardia, area d’Italia dove verosimilmente il virus ha in effetti iniziato a circolare prima rispetto alla maggior parte del Paese.
Nei prossimi giorni analizzeremo ancora i dati e continueremo a dare notizie in merito alla diffusione dell’infezione con l’auspicio di tornare alla normalità il prima possibile.
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