DESSERT MEDIEVALI

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Dessert Medievali: a sostituire lo zucchero, nell’Età di Mezzo e fin dall’Antichità veniva usato il miele. L’apicoltura era infatti un’attività frequentemente praticata
Dessert Medievali

Dessert Medievali: sono un altro prezioso strumento d’indagine per approfondire lo stile di vita dell’uomo nell’età di mezzo. Riportiamo un piccolo saggio dedicato a questo “dolce momento”. Passiamo la parola al Festival del Medioevo

Dessert Medievali: lo zucchero nel Medioevo non è un prodotto molto comune: quello di barbabietola non esiste ancora e quello di canna viene diffuso dagli Arabi in seguito alle conquiste e agli scambi commerciali. Solitamente assimilato a una spezia preziosa, è spesso utilizzato dai cuochi, soprattutto per creare il gusto dell’agrodolce nelle vivande.

Infatti nei banchetti medievali il dolce non era relegato solo a fine pasto, come succede solitamente nella cucina attuale; i dessert medievali, o vivande dolci, potevano essere presenti in qualunque momento del pasto, sotto forma di frutta che accompagnava gli arrosti, di salse agrodolci, di aggiunte zuccherine a vivande diverse. Spesso anche i banchetti iniziavano con portate dolci, frittelle di frutta o nespole cotte sotto le braci accompagnate da vini dolci, perché si riteneva che il dolce allargasse lo stomaco e l’animo dei commensali. Alla fine dei pasti, oltre a qualche biscotto o dolce cremoso, a chiudere il pasto erano confetti di spezie e vini speziati.

Solo col tempo e con la diffusione della cultura araba i dolci troveranno un posto di rilievo anche nella pasticceria occidentale e una collocazione ben precisa tra le portate dei banchetti.

Prima di allora, i dessert medievali consistevano in frittelle, presenti sulle tavole anche dei più poveri, creme e sformati di frutta o farina di castagne, provenienti dalla tradizione romana; pan di spezie, manufatti di pasta dolcificata con frutta secca, miele, vino liquoroso o mosto; ma soprattutto biscotti e cialde, spesso confezionati dalle suore di qualche convento.

In Francia erano molto diffuse le gaufres, tipiche cialde ancora oggi prodotte, il cui nome fa pensare alla superficie non liscia formata dall’apposito utilizzato per fare i dolci: piastre di ferro con cui si stringe e si cuoce una cialda alla volta. In Occitania erano tipiche le gimbellettes, caratteristiche ciambellette cotte al forno.

Per chi volesse approfondire o addirittura cimentarsi in antiche ricette vi rimandiamo all‘articolo originale

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