Il Coronavirus, ammettiamolo, in pochi giorni è riuscito a stravolgere competamente la nostra vita quotidiana come mai era successo dalla fine del secondo conflitto mondiale. In questa sezione, discovery Milano, ci eravamo prefissati di raccontare Milano e la sua vitalità, la cultura e la società della metropoli.
Mai avremmo immaginato di registrare gli effetti della prima pandemia dell’epoca digitale. Una sensazione mai vissuta prima. Per giorni infatti avevamo sentito parlare di Coronavirus. Ma come di una questione cinese, lontana. Al massimo di qualche italo-cinese di rientro dalla madrepatria che avrebbe potuto infettare qualche familiare o conoscente.
Sabato 22 Febbraio abbiamo iniziato il solito week end Narciso d’Autore: tour al Cenacolo, alle Mostre e in giro per la città. Improvvisamente arrivano le notizie dal lodigiano. Decine di infetti, ospedali alle prese con insoliti numeri di polmoniti. Alla sera il panico si diffonde in Lombardia e domenica 23 Febbraio il “mondo” è già cambiato: i Musei e i Teatri chiudono e con una brusca frenata la galassia del turismo culturale e con essa Narciso d’Autore, si ferma.
Ma l’idea prevalente è quella che passerà: qualche giorno per contenere i casi di Lodi, che diventano però centinaia, e si ripartirà. Ma ora dopo ora i casi aumentano, interessano altre zone della Regione e almeno un altro focolaio scoppia in Veneto. Gradualmente la città rallenta anche perchè vengono chiuse le scuole.
Passano i giorni, il Coronavirus è assolutamente il protagonista di qualsiasi discussione o riflessione da parte di tutti. I casi aumentano in maniera esponenziale e con essa il timore collettivo: come se una imminente tempesta, minacciosa e invisibile, preceduta da giornate generalmente tiepide e assolate che sanno ormai di primavera, si stesse per abbattere.
Ed in effetti è così: la Metropoli in realtà non subisce numericamente un attacco troppo pesante dal Coronavirus ma le province di Lodi, Cremona e Bergamo registrano ogni giorno centinaia di nuovi casi. E alla fine, in ottemperanza ai Decreti che vengono progressivamente emanati, la città si spegne davvero. I mezzi pubblici si svuotano, il traffico diminuisce, i negozi si spopolano.
Sono i primi giorni di Marzo quando sono ormai evidenti i segni dei provvedimenti su Milano: in quei giorni ni di Narciso d’Autore scattiamo alcune foto che pubblichiamo sui social. Immortaliamo un viaggio su un tram con la vettura completamente vuota ed un centro commerciale con i negozi della galleria commerciale chiusi. Vogliamo documentare quanto accade. Ma le foto non passano inosservate: alcuni giorni dopo, visto che il mondo guarda all’Italia e a Milano, prima metropoli occidentale aggredita dal Coronavirus, degli amici lontani che le avevano viste ci chiedono quelle foto.
Ed alcune ore dopo vengono pubblicate su una testata online polacca, la Dziennik Wschodni di Lublino, per descrivere quanto stia accadendo in Italia. Incredibile! Alcune foto scattate velocemente dal cellulare quando ancora si poteva circolare diventano la fonte per scrivere di Coronavirus e descrivere Milano e l’Italia. E noi le ripubblichiamo a nostra volta ringraziando la testata polacca.
Nei prossimi giorni continueremo ad osservare quanto accade intorno a noi e nell’attesa di poter trattare presto i temi legati alla cultura, all’arte, ai viaggi e alla divulgazione, l’oggetto sociale di Narciso d’Autore, continueremo a dare il nostro piccolo contributo nel documentare questo momento davvero non facile che stiamo vivendo tutti.
#iorestoacasa
#tuttoandrabene