Ciclabili: da sempre non proprio sviluppatissime nelle città italiane, Milano compresa. E sicuramente molto meno sviluppate alle “irraggiungibili” Amsterdam o Copenaghen, ma meno ramificate di altre città quali Monaco, Vienna o Strasburgo. E pensare che Milano è totalmente pianeggiante e non abbiamo i freschi venti atlantici come fattore climatico prevalente. Dunque avremmo la situazione ideale per andare in bicicletta.
Ma la mobilità dolce in Italia è tradizionalmente non molto sviluppata. Da nord a sud con pochissime eccezioni. Con il Covid però il mondo è cambiato. Improvvisamente i mezzi pubblici, orgoglio di Milano e di livello paragonabile allo standard europeo, sono diventati potenziale mezzo di contagio. E’ svanito molto di quello che si era costruito negli anni e la propensione al loro utilizzo è scesa. Basta prenderli in questi giorni, a Settembre ormai iniziato e, complice lo smart working, l’affluenza è decisamente inferiore a quella a cui eravamo abituati.
Ma da questa estate, dalla fine del lock down in pratica, a Milano si è cercato di ampliare la rete di piste ciclabili per offrire, in alternativa al mezzo privato e a quello pubblico una sorta di “terza opzione”. Non praticabile per tutti e non così agevole per tutti i mesi dell’anno, ma almeno una reazione, una possibile gestione della nuova realtà.
Lo sviluppo principale delle nuove ciclabili segue un itinerario classico per la città: il percorso di fatto segnato dalla Linea 1 della Metro. La congiunzione del centro, da Piazza San Babila, alla periferia nord, direzione Sesto San Giovanni, tradizionale porta di ingresso dei flussi diretti nel capoluogo lombardo.
Si era cominciato con Corso Buenos Aires, l’arteria commerciale principale della città. Adesso è la volta di Viale Monza. Con i circa 3 Km scarsi di nuove ciclabili che separano Piazzale Loreto con il confine urbano. I lavori sono partiti da alcuni giorni con annesse polemiche. Non tutti infatti condividono la scelta di creare la pista a discapito dei posti auto e di minor spazio destinato al traffico veicolare.
Il Comune afferma di aver compensato i parcheggi aumentandoli nelle vie adiacenti e di aver reso più sicura la viabilità riducendo il fenomeno della sosta selvaggia che in effetti era esperienza comune sul grande Viale. Altri rispondono che i calcoli non sono corretti e che rimangono troppi i sacrifici imposti agli automobilisti.
Noi riportiamo quanto accade sui nuovi Km ciclabili di Viale Monza. Comunque andrà a finire ci sembra utile riflettere su quanto sta avvenendo. Con la consapevolezza che le scelte da fare sono molte, complesse, non sempre in grado di accontentare tutti. E talvolta si riveleranno anche sbagliate. Non possiamo però rinunciare a progettare la città del futuro nella quale economia, sviluppo, cultura ed ambiente siano in sinergia e rendano la città sempre più vivibile e attrattiva per abitanti e frequentatori. Continuate a seguirci e mandateci le vostre impressioni sui nostri canali social.
Forse potrebbe interessarti anche:
Viaggio in Costiera Amalfitana, Paestum, Certosa di Padula
Viaggio a Camogli e San Fruttuoso
Viaggio a Siena e San Gimignano
Archivio Conferenze Narciso d’Autore a disposizione on demand
L’eccellenza nell’economia milanese
I grandi classici: alla riscoperta dei Navigli.
Visita guidata alla Mostra Gauguin, Matisse, Chagall e commento Mostra fotografica Inge Morath