Brera Capolavori. Raccontare la Pinacoteca di Brera in “presenza” o in webinar-T (ci piace come agenzia utilizzare questo neologismo da noi pensato a marzo 2020 per la prima volta) per uno storico dell’are – divulgatore porta con se una emozione unica. I capolavori che vi sono conservati da secoli e il contenitore così prezioso (il palazzo solido e austero, costruito a partire dal Seicento ad opera di Francesco Maria Ricchini) sono un organismo prezioso e pulsante di cultura immortale.
Brera: da Scuola religiosa a cittadella della cultura
Nel 1773, a seguito dello scioglimento dei Gesuiti che a Brera stabilirono una scuola, il Collegio di Brera divenne proprietà dello Stato e l’Imperatrice Maria Teresa d’Austria volle farne sede di alcuni dei più avanzati istituti culturali della città: oltre all’Accademia di Belle Arti e all’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio Astronomico e l’Orto Botanico. Incaricato della progettazione e prosecuzione dei lavori fu Giuseppe Piermarini, uno dei protagonisti del Neoclassicismo in Italia. A lui si devono la sistemazione della biblioteca (un salone è visibile dalla sala I della Pinacoteca), il solenne portale di ingresso su via Brera, ed il completamento del cortile, al cui centro fu posta nel 1859 la statua bronzea che raffigura Napoleone in veste di Marte pacificatore, fusa a Roma su modello di Antonio Canova.
La Nascita del Museo della Pinacoteca di Brera
Museo di statura internazionale, la Pinacoteca di Brera nacque a fianco dell’Accademia di Belle Arti, voluta da Maria Teresa d’Austria nel 1776, con finalità didattiche. Doveva infatti costituire una collezione di opere esemplari, destinate alla formazione degli studenti. Quando Milano divenne capitale del Regno Italico la raccolta, per volontà di Napoleone, si trasformò in un museo che intendeva esporre i dipinti più significativi provenienti da tutti i territori conquistati dalle armate francesi. Brera quindi, a differenza di altri grandi musei italiani, come gli Uffizi ad esempio, non nasce dal collezionismo privato dei principi e dell’aristocrazia ma da quello politico e di stato. Infatti a partire dai primi anni dell’Ottocento, anche in seguito alla soppressione di molti ordini religiosi, vi confluirono i dipinti requisiti da chiese e conventi lombardi, cui si aggiunsero le opere di identica provenienza sottratte ai vari dipartimenti del Regno Italico. Questa nascita spiega la prevalenza, nelle raccolte, dei dipinti sacri, spesso di grande formato e conferisce al museo una fisionomia particolare, solo in parte attenuata dalle successive acquisizioni.
Brera Capolavori
Il webinar-T che vi proponiamo vuole sfidare ogni regola del tempo. Affiancheremo i nomi mozzafiato della storia dell’arte e racconteremo le vite e le opere scelte selezionando soli capolavori presenti nei manuali e nei libri di storia dell’arte posti nei nostri scaffali. I nomi sono i capisaldi della pittura: Mantegna ancora ogni colpisce con la verità tragica e umana dell’ardito scorcio anatomico del Cristo morto. Seguiremo poi il cognato del grande Mantegna; Bellini con la Pietà dove una madre disperata pare voler inspirare l’ultimo alito del figlio ormai morto e l’ Evangelista che pone altrove lo sguardo per l’impossibilità a guardar il Cristo dolente. La grande sala rinascimentale accoglie le icone del museo: Piero della Francesca con la Pala d’Altare proveniente dal mausoleo dei Montefeltro a Urbino, Raffaello con l’esordio pittorico del suo mito eterno, il Matrimonio della Vergine. Per proseguire il percorso cronologico dei soli capolavori braidensi entreremo nelle tenebre seicentesche con l’intensa Cena in Emmaus del Caravaggio.
Ultimo atto: Hayez e Boccioni
Brera Capolavori. Il “finale col botto” per questo primo appuntamento con Brera sarà l’iconico Bacio del grande Hayez e con lui il rivoluzionario Boccioni con Rissa in galleria. Con quest’ultimo artista entreremo nel ‘900 e si prefigureranno nei nostri racconti i presagi delle avanguardie artistiche del ‘900. L’ambizione dell’incontro è delineare un fil rouge che ponga i riflettori sulla figura umana e su come l’arte europea abbia trasformato nei secoli il rapporto tra l’artista e la figura ritratta. Dalla dolenza delle immagini sacre del ‘400 alle luci e tenebre caravaggesche fino alla tecnica divisionista con cui Boccioni delinea personaggi in una zuffa in Galleria.
Conduce Leonardo Catalano, docente di Storia dell’Arte. Vi aspetto per la lezione “Brera Capolavori”!
Leonardo Catalano
Webinar-t: come funziona?
La conferenza si terrà sulla piattaforma zoom che può essere scaricata gratuitamente da questo link https://zoom.us/download. Il costo è di 10€. Per i pagamenti è possibile fare un bonifico all’IBAN IT11Z0306934081017010240207, Banca Intesa. Oppure utilizzare paypal alla mail stefano.gibilisco@gmail.com
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