Aggiornamenti Coronavirus: il rebus Lombardia.

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Contagi da Coronavirus in Lombardia

Il Caso Lombardia

Aggiornamenti Coronavirus. La diffusione del Coronavirus in Lombardia in questo momento è ormai un caso di studio a livello mondiale. La velocità della diffusione del Virus e la sua letalità in regione infatti non hanno paragoni in nessuna parte del mondo purtoppo.

A differenza di quello che sembrava solo alcuni giorni fa la curva della diffusione della malattia ha ripreso ad impennarsi e la progressione, ad oggi 21 Marzo si registrano circa 3.250 nuovi casi cioè il 35% in più rispetto ai nuovi casi di ieri, è tornata ad essere più che lineare: ogni giorno cioè ha più casi rispetto al giorno prima. Ed ogni 24 ore si infrange il record del giorno prima. E’ così ormai da 5 giorni consecutivi.

Tale aggressività del virus però, in questo momento è bene sottolinearlo, non si riscontra in altre aree. All’estero come in Italia. Intendiamoci: sono molti i paesi in cui gli aggiornamenti Coronavirus rivelano vere e proprie impennate. La Spagna, la Svizzera, alcuni Lander tedeschi ed alcuni stati USA. Ma si tratta quasi sempre dell’inizio della diffusione del contagio, con numeriche di partenza molto più contenute.

E allora, mentre si stima che siano ormai circa 1 miliardo le persone alle quali è stato chiesto di restare a casa (nelle ultime ore si sono aggiunti 75 milioni di persone solo negli Usa con il coinvolgimento degli stati della California e di New York) il caso Lombardo è un vero e proprio rebus.

Sono molti gli studiosi che si stanno focalizzando sui nostri territori e numerose le ipotesi fatte. Potrebbero essere molteplici le concause che determinano questo fenomeno: la dinamicità economica e di pendolarismo dell’area; la densità di popolazione; l’inquinamento atmosferico; le condizioni meteo padane di fine inverno. Tutte caratteristiche tipicamente Lombarde sicuramente. Ma molto simili a quelle del Veneto o del Piemonte; e persino con molte affinità con le aree di Londra o Monaco di Baviera.

Per cui di fatto ancora una risposta convincente non c’è. Ed è il dramma che stiamo vivendo poichè non cogliendo questo aspetto non riusciamo ad essere più efficaci nella lotta contro la diffusione del contagio.

Altre Opzioni

Chiudiamo quindi con gli aggiornamenti Coronavirus elencando 2 concetti. Tra poche ore scadranno le 2 settimane di lockdown, di chiusura stretta cioè su tutto il territorio regionale. Avremo quindi tra non molto la controprova dell’efficacia della misura intrapresa e della connessa fatica per la popolazione che essa comporta.

Dovremo però, a tutti i livelli e specie se il trend dovesse rimanere il medesimo, cominciare a tratteggiare il piano B. E cioè attrezzarci per una convivenza temporalmente lunga con il contagio. Quanto tempo infatti possiamo tenere bloccate a casa 60 milioni di persone; come difendere le professioni strategiche come il personale sanitario, gli addetti alla logistica, alla filiera agro alimentare, alla distribuzione alimentare, al mantenimento delle reti e dei servizi essenziali, alle forze dell’ordine e così via. Come intervenire sui milioni di persone che non stanno lavorando.

Sono tutte questioni inedite e di difficilissima soluzione. Ma se il distanziamento sociale, eventualmente accentuato, anche se con la chiusura delle aree verdi siamo prossimi alla massima efficacia per la misura, ad oggi sembra l’unica indicazione sanitaria valida, questa non può restare a lungo l’unica opzione in campo.

E’ richiesto per tutti, ed auspicabilmente a livello globale e concertato, uno sforzo poderoso e senza precedenti per tutelare intanto la salute fisica della popolazione. Subito dopo però per garantirne adeguatamente anche le libertà di circolazione, di iniziativa economica e tutto quanto connesso alla normale vita quotidiana alla quale eravamo abituati e che adesso è stravolta.

Ma su questo aspetto, consapevoli della portata della sfida, siamo ottimisti: se non sarà il vaccino o qualcosa di simile a venirci in soccorso celermente siamo certi che superato lo schock iniziale che tutti stiamo vivendo idee e soluzioni arriveranno. E’ sempre stato così: per l’Italia e per l’umanità in generale. Ci vuole però pazienza e nel frattempo ovviamente restare a casa.

#iorestoacasa

#tuttoandrabene

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